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Animot 6. Psicoanimot

Psicoanimot

Anno III, numero 2, dicembre 2016
a cura di Felice Cimatti

Abstract

Di animali è piena la psicoanalisi, dall’uomo dei lupi di Freud alla mantide religiosa di Lacan. E però l’animale psicoanalitico è, in realtà, un animale per niente bestiale. Per la psicoanalisi l’animale è un’allegoria, un simbolo, il rappresentante di altro. L’animale di fatto non c’è.

Questo numero di Animot. L’altra filosofia prova a reimmettere l’animale-animale nella psicoanalisi. Seguendo il suggerimento di Deleuze e Guattari, la psicoanalisi deve diventare la pratica del divenire-animale.

Sommario

  • Felice Cimatti, Animalità e psicoanalisi. Dalla parola al corpo
  • Sergio Benvenuto, Animal sacrum. La differenza animale
  • Gary Genosko, Storie di cani. La cinofilia freudiana
  • Nicholas Ray, Verticale / Animale. Differenze di specie, Teoria freudiana e il caso storico dell’Uomo dei lupi
  • Simone Korff Sausse, Identificazioni animali

Appendice

  • Emma Ciceri per Animot numero 6, a cura di Leonardo Caffo

Editoriale

Animot 6: PsicoanimotOgni numero, per prassi, ha due curatori inerenti al tema scelto dalla direzione. E dunque, dato che la prassi va rispettata, anche questo li ha: Felice Cimatti, che dopo essere stato qui in veste di disegnatore torna con l’abito del filosofo, e Felice Cimatti allo specchio – l’altro io, forse l’inconscio, forse il rimosso. Una mossa retorica? Per nulla. Cimatti, insieme a Cimatti, per curare “Psico-aimot”: il sesto numero della rivista dedicato al tema dei temi, il rapporto tra animalità e psicanalisi, tra dentro e fuori, tra bestialità e sovranità, tra corpo e mente. Un numero importante con cui chiudiamo una stagione; dal settimo numero cambieremo editore per motivi legati al contingente scorrere delle cose ma mai, come direzione scientifica (per un attimo ci sdoppiamo anche noi, come Cimatti), potremo smettere di esprimere gratitudine alla direzione editoriale: a Graphe.it Edizioni, che ha creduto in un progetto difficile ma visionario e grazie a cui oggi la rivista si è imposta nel dibattito scientifico sugli Animal Studies diventando una rivista accademica ma anche, e forse soprattutto, un laboratorio di tutto ciò che attorno all’animalità ruota e potrebbe ruotare. È in questo senso che proseguiamo il nostro lavoro con gli artisti: Emma Ciceri (grazie, Emma), che in questo numero è la voce dell’immagine, racconta con un tratteggiare delicato l’alterità dell’umano come ombra animale: un animale che appare nella notte, quasi come la civetta hegeliana, e che ci ricorda di continuo ciò da cui veniamo, di cui siamo parte, e a cui dobbiamo tornate. Un numero, questo sulla psicanalisi, internazionale per scelta: affinché il dibattito nel nostro paese su questi temi sia sempre meno provinciale ma tuttavia accessibile a tutti. E in questo senso, e per queste ragioni, che siamo grati al lavoro di traduzione di Alessandra Colla, Isabella Del Buono e Giulia Guadagni: senza di loro, che in una paradossale pertinenza ai temi del numero hanno prestato la loro lingua alle lingue dell’altro, il numero sarebbe stato certamente impoverito. Animot si mette dunque allo specchio, insieme a Cimatti e a Cimatti, e si prepara a cambiare forma mantenendo i contenuti-contenitore il filo conduttore su cui continuare ad articolare il dibattito sull’animalità nella ricerca contemporanea. Per questo cambio di forma dobbiamo ancora ringraziare la Fondazione Prima Spes, che tramite Gallinae in Fabula sostiene economicamente il nostro progetto editoriale, ma anche l’Università di Torino che garantisce tramite la sua piattaforma digitale dedicata alle riviste l’accessibilità OpenSource di tutto il nostro archivio. Ancora presto, troppo preso, per fare un bilancio; tuttavia Animot continua ad ampliare l’estensione semantica di “animalità” spingendola verso confini prima impensati e impensabili. Continueremo a farlo, sperando ancora nelle vostre proposte e nel vostro sostengo (grazie, abbonati): ma come sempre, anche se talvolta non lo diciamo e lo lasciamo sotteso, ovviamente continueremo a farlo per “loro” – il nostro doppio allo specchio, il nostro inconscio, il nostro rimosso.

La Direzione

Korff Sausse, Simone

Simone Korff SausseSimone Korff Sausse è una psicologa e psicoanalista membro della Société Psychanalytique de Paris. Ha lavorato come docente nella Unità di ricerca sugli studi psicoanalitici presso l’Università di Parigi 7 Diderot. La sua tesi riguarda l’approccio psicoanalitico nei confronti dei bambini disabili e delle loro famiglie. I suoi interessi di ricerca includono il ruolo del figlio e del padre nella società moderna; il suo attuale progetto di ricerca riguarda il campo dell’estetica, specialmente l’arte contemporanea e l’art brut.


Simone Korff Sausse is a psychologist and practicing psychoanalyst, member of the Société Psychanalytique de Paris and former lecturer in the Psychoanalytic Studies Research Unit of the University of Paris 7 Diderot. Her thesis focused on the psychoanalytic approach to disabled children and their families. Her research interests include the place of the child and the father in modern society; her current research project concerns the field of aesthetics, especially contemporary art and art brut.

Contributi per Animot

  • Simone Korf Sausse, Identificazioni animali, Animot III, 2, 2016, pp. 137-152

Ray, Nicholas

Nicholas RayNicholas Ray insegna presso la School of English all’Università di Leeds, Gran Bretagna. È l’autore di Tragedy and Otherness: Sophocles, Shakespeare, Psychoanalysis (2009), curatore del volume Interrogating the Shield (2012) e co-curatore del volume Seductions and Enigmas: Laplanche, Theory, Culture (2014). È uno dei traduttori dello psicoanalista francese Jean Laplanche, Freud and the Sexual: Essays 2000–2006 (2011). 


Nicholas Ray teaches in the School of English at the University of Leeds, UK. He is the author of Tragedy and Otherness: Sophocles, Shakespeare, Psychoanalysis (2009), editor of Interrogating the Shield (2012) and co-editor of Seductions and Enigmas: Laplanche, Theory, Culture (2014). He is one of the English co-translators of the final book by the French psychoanalyst Jean Laplanche, Freud and the Sexual: Essays 2000–2006 (2011).

Contributi per Animot

  • Nicholas Ray, Verticale/Animale. Differenze di specie, teoria freudiana e il caso storico dell’Uomo dei lupi, Animot III, 2, 2016, pp. 96-136.

Genosko, Gary

Gary GenoskoGary Genosko è Professore di Comunicazione e Media digitali presso l’Università dell’Ontario, Istituto di tecnologia. La sua più recente pubblicazione è Critical Semiotics: Theory From Information to Affect, pubblicato nel 2016 a Londra da Bloomsbury.


Gary Genosko is Professor of Communication and Digital Media Studies at the University of Ontario Institute of Technology, in Toronto. His latest book is Critical Semiotics: Theory From Information to Affect, published in 2016 by Bloomsbury in London.

Contributi per Animot

  • Gary Genosko, Storie di cani. La cinofilia freudiana, Animot III, 2, 2016, pp. 52-92

Ciceri, Emma

Emma CiceriEmma Ciceri è nata a Bergamo nel 1983, dove vive e lavora. Il suo lavoro si pone in relazione diretta con il reale attraverso una prolungata e introspettiva osservazione di qualcosa dal suo interno. L’artista guarda al singolo e alla moltitudine, in una ricerca continua di individualità nella folla, che diviene pretesto per l’osservazione ravvicinata delle persone.

Mostre selezionate

2016 Teatri i Gjelberimit – a retrospective of art about public space, Tirana 1998 – 2016, FAB Gallery, Tirana; Teatrum Botanicum, Parco Arte Vivente, Torino; Contexto 2016, Edolo, Brescia; 10. Group show 2006-2016, Galleria Riccardo Crespi, Milano; The Blank ArtDate, Bergamo; Radura, Video Screenig, Fuorisalone, Università Statale di Milano; Almerino Vola, Galleria Riccardo Crespi, Milano 2015 Vivere il tempo della Grande Guerra, Palazzo della Ragione, Bergamo 2014 Čekam vas sutra / Vi aspetto domani, Galleria Luka, Istarska 30, Pola, Croazia Zones, Emma Ciceri in Zagreb, a cura di Giuliana Carbi, Institute of Contemporary Art @ Gallery of Academia Moderna, Zagabria, Croazia; Frammenti d’Italia, mostra itinerante di video a cura di Francesca Guerisoli, Scafati, Salerno – Palazzo Ducale, Genova; Zipped Worlds, Photography in Public Domain, Photonic Moments 2014, Month of Photography, Kult 3000 Gallery, Ljubljana, Slovenia 2013 Madre Di Monumenti, a cura di Alessandra Pioselli, CareOf, Milano; Senza titolo, a cura di Giuliana Carbi, Zagabria; Madre Di Monumenti, NCTM Studio Legale Associato, Milano; Anatomia – Folle, Galleria Riccardo Crespi, Milano; Un luogo aperto, Galleria D’Arte Moderna e Contemporanea Raffaele De Grata, San Giminiano; Ogni cosa a suo tempo, Palazzo della Misericordia, Bergamo 2012 Zone, CHAN, Genova; Multimeridijan ‘12, Time stood still, a cura di Janka Vukmir, Pula, Croazia; Cartabianca_milano, a cura di Francesca Guerisoli, Cecilia Guida, Gabi Scardi, Museo d’arte contemporanea di Villa Croce, Genova 2011 Dimore nel numero, Carpe diem, Lisbona, Portogallo; Again and Again, a cura di Adrian Paci, Galleria La Veronica, Modica; La Giovine italia, Fotografia Europea, Chiostri di San Pietro, Reggio Emilia 2010 Il raccolto d’autunno continua ad essere abbondante, Careof Viafarini, Milano 2005 Revolution is on hold, a cura di Adrian Paci, Isola dell’Arte, Milano


Emma Ciceri, was born in Bergamo (Italy) in 1983. She lives and works in Bergamo.

Selected exhibitions

2016 Teatri i Gjelberimit – a retrospective of art about public space, Tirana 1998 – 2016, FAB Gallery, Tirana; Teatrum Botanicum, Parco Arte Vivente, Turin, Italy; Contexto 2016, Edolo, Brescia; 10. Group show 2006-2016, Galleria Riccardo Crespi, Milan; The Blank ArtDate, Bergamo; Radura, Video Screenig, Fuorisalone, at Università Statale, Milan; Almerino Vola, Galleria Riccardo Crespi, Milan 2015 Vivere il tempo della Grande Guerra, Palazzo della Ragione, Bergamo 2014 Čekam vas sutra / Vi aspetto domani, Galleria Luka, Istarska 30, Pola, Croazia Zones, Emma Ciceri in Zagreb, curated by Giuliana Carbi, Institute of Contemporary Art @ Gallery of Academia Moderna, Zagreb, Croazia; Frammenti d’Italia, curated by Francesca Guerisoli, Scafati, Salerno – Palazzo Ducale, Genoa; Zipped Worlds, Photography in Public Domain, Photonic Moments 2014, Month of Photography, Kult 3000 Gallery, Ljubljana, Slovenia 2013 Madre Di Monumenti, a cura di Alessandra Pioselli, CareOf, Milan; Senza titolo, a cura di Giuliana Carbi, Zagreb; Madre Di Monumenti, NCTM Studio Legale Associato, Milan; Anatomia – Folle, Galleria Riccardo Crespi, Milan; Un luogo aperto, Galleria D’Arte Moderna e Contemporanea Raffaele De Grata, San Giminiano; Ogni cosa a suo tempo, Palazzo della Misericordia, Bergamo 2012 Zone, CHAN, Genoa; Multimeridijan ‘12, Time stood still, a cura di Janka Vukmir, Pula, Croazia; Cartabianca_milano, curated by Francesca Guerisoli, Cecilia Guida, Gabi Scardi, Museo d’arte contemporanea di Villa Croce, Genoa; Dimore nel numero 2011 Carpe diem, Lisboa, Portugal; Again and Again, curated by, Galleria La Veronica, Modica; La Giovine italia, Fotografia Europea, Chiostri di San Pietro, Reggio Emilia 2010 Il raccolto d’autunno continua ad essere abbondante, Careof Viafarini, Milano 2005 Revolution is on hold, a cura di Adrian Paci, Isola dell’Arte, Milan

Contributi per Animot

  • Disegni per Animot_6: Psicoanimot

Benvenuto, Sergio

Sergio Benvenuto

Sergio Benvenuto è psicoanalista e già ricercatore in psicologia e filosofia al CNR, in Roma. Si è laureato all’Università di Parigi 7, ha preparato un PhD con Jean Laplanche. Insegna psicoanalisi all’International institute of Depth Psychology a Kiev. Ha fondato e tuttora dirige, dal 1995, “EJP. European Journal of Psychoanalysis”.

Ha pubblicato libri in varie lingue e in varie riviste internazionali. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Perversioni. Sessualità, etica, psicoanalisi (Torino: Bollati Boringhieri, 2005); “Wittgenstein and Lacan Reading Freud”, Journal for Lacanian Studies, vol. 4, nr. 1, 2006, pp. 99-120; con A. Molino, In Freud’s Tracks (New York: Aronson, 2008), presentato al Gradiva Award; Accidia. La passione dell’indifferenza (Bologna: Il Mulino, 2008); La gelosia (Bologna: Il Mulino); Lo jettatore (Milano: Mimesis, 2012); “Sono uno spettro, ma non lo so” (Milano: Mimesis, 2013); “Ethics, Wonder and Real in Wittgenstein”, in Y. Gustafsson, C. Kronqvist, H. Nykänen (eds.); Ethics and the Philosophy of Culture: Wittgensteinian Approaches, 2013, Cambridge Scholar Publishing, pp. 137-159; con A. Lucci, Lacan, oggi (Milano: Mimesis, 2014); La psicoanalisi e il reale. “La negazione” di Freud (Napoli: Orthotes, 2015); What are Perversions? (London: Karnac Books, 2016).


Pagina su Wikipedia


Sergio Benvenuto is a psychoanalyst and a former researcher in psychology and philosophy at the Italian National Research Council (CNR) in Rome, Italy. He graduated in Psychology at the University of Paris 7, and PhD with Jean Laplanche. He teaches psychoanalysis at the International Institute of the Psychology of Depth in Kiev. He is the founder and editor of the “EJPsy. European journal of Psychoanalysis”.

His publications in English include: ‘Wittgenstein and Lacan Reading Freud’, Journal for Lacanian Studies, vol. 4, 1, 2006. «Perversion and charity : an ethical approach », in D. Nobus & L. Downing eds., Perversion. Psychoanalytic Perspectives / Perspectives on Psychoanalysis (London : Karnac, 2006). With A. Molino, In Freud’s Tracks (New York: Aronson, 2008), nominated for Gradiva Award. ‘The Idiot’s Tragedy’, Sara Fortuna & Laura Scuriatti eds., ‘On Dogville’, Dekalog 5, 2012, Columbia University Press. “The Monsters Next Door”, American Imago, 69, 2012, 4. “’The Earth is Evil’: On Lars Von Trier’s Melancholia”, DIVISION/Review, A Quarterly Psychoanalytic Forum, 7, 2012. “The Gaze of the Blind. Notes on Cézanne and Cubism”, American Imago, vol. 70, 3, 2013. “Does Perversion Need the Law?”, W. Müller-Funk, I. Scholz-Strasser, H. Westerink, Psychoanalysis, Monotheism and Morality. The Sigmund Freud Museum Symposia 2009-2011 Leuven University Press, Leuven, 2013. “Ethics, Wonder and Real in Wittgenstein”, in Ylva Gustafsson, Camilla Kronqvist, Hannes Nykänen, eds., Ethics and the Philosophy of Culture: Wittgensteinian Approaches, 2013, Cambridge Scholar Publishing, pp. 137-159. “A Critique of the Signifying Reason. Is Wittgenstein’s a Perspicuous Representation of Freud’s thought?”, European Journal of Psychoanalysis, 2, 2014. What are Perversions?, 2016, Karnac Books, London.

Contributi per Animot

  • Sergio Benvenuto, Animal sacrum. La differenza animale, Animot III, 2, 2016, pp. 34-51.

Animot 5. Amor, c’ha nullo amato… amar bestiale

Animot 5

Anno III, numero 1, giugno 2016
a cura di Domenica Bruni e Marco Ferraguti

Abstract

Siamo a metà dell’Ottocento quando Charles Darwin annotava sui suoi Taccuini storie di creature viventi legate in un’unica rete che aveva i contorni della storia, “qualcosa che potrebbe rivoltare l’intera metafisica, perché significa che l’uomo e gli animali, compagni fratelli in dolore, malattia, morte e sofferenza e fame dalla nostra origine essi probabilmente condividono un comune antenato”. I temi dell’amore e della sessualità – potenti propulsori delle vicende dei viventi- rappresentano un altro punto di incontro tra animali umani e non umani. Gli stati mentali e i comportamenti che una creatura vivente riesce a mobilitare per favorire la riproduzione sono quanto di più prezioso esso possa restituire all’evoluzione in cambio del regalo di essere stato selezionato. Il numero di Animot “Amor, ch’a nullo amato… amar bestiale” esplorerà questo aspetto del mondo naturale, dando vita a racconti e ritratti di animali che amano e sono amati.

Sommario

  • Domenica Bruni e Marco Ferraguti, Al lettore

Prospettive

  • Domenica Bruni, L’amore come fenomeno naturale. Questioni epistemologiche
  • Roberto Marchesini, Essere animali significa desiderare
  • Alessandro Minelli, Salmacina. Una storia di mare e d’amore

Intermezzo

  • Domenica Bruni e Leonardo Caffo, Questo lo chiami amore? Una chiave di lettura dell’umano

Amar bestiale

  • Marco Ferraguti, Infinite forme bellissime. Anatomia comparata degli spermatozoi
  • Alessandro Devigili, Cosa succede dopo la copula? La competizione spermatica raccontata dai pesci di Trinidad
  • Diego Fontaneto, Niente sesso, siamo bdelloidei

Storie

  • Gianni Rigamonti, L’alba del progresso
  • Sebastiano Mondadori, Gelsomino affumicato

Appendice

  • Marta Cattaneo per Animot numero 5, a cura di Valentina Sonzogni
  • Leonardo Caffo, Cosa c’entra Umberto Eco?

Editoriale

Animot 5Linguaggio no, vita mentale neanche, capacità di soffrire non se ne parla, morire proprio no … sarà forse l’amore la qualità volta a caratterizzare l’umanità come altro dall’animalità? Il numero cinque di Animot. L’altra filosofia, più o meno, parla di questo, così come di questo parla il lavoro fotografico di Marta Cattaneo volto a illustrare le idee, filosofie, le narrazioni, i dialoghi e i report scientifici che articolano il volume. Gratitudine, come sempre, ai curatori: in questo caso Domenica Bruni e Marco Ferraguti che hanno lavorato con serietà a un numero “speciale” che, tuttavia, disattende la risposta alla domanda iniziale. Anche l’amore, come ogni altra caratteristica del vivente Homo sapiens, è qualitativamente non caratteristico seppur distribuito quantitativamente tra le diverse specie: da noi giunge particolare e immenso, ma l’amar è sempre bestiale e solo dopo culturale. Pure l’amore, dunque, ospitato in casa Animot diventa qualità volta a discutere il proprio e l’improprio dell’umanità, il dentro e il fuori, fino allo iato che sembra dividerci dal resto delle forme di vita. Tornano alcuni autori, ne arrivano di nuovi, ma c’è una novità che non possiamo non raccontare con particolare entusiasmo: Animot è stata accolta dall’Università degli studi di Torino come rivista patrocinata ufficialmente e inserita entro il progetto Sirio che garantisce alla ricerca scientifica libero utilizzo dei nostri materiali, indicizzazione nelle piattaforme più importanti di divulgazione della conoscenza, e una credibilità prima mai acquisita da una rivista italiana su questi temi. Si è sempre pensato al lavoro sull’animalità come un lavoro “antagonista”, e non sta certo a noi dire cosa sia stato giusto o cosa sbagliato in certi momenti storici: il presente è semplicemente diverso, e il passato è semplicemente passato. I tempi sono maturi affinché il lavoro di ricerca e di attivismo, di storie e di prospettive nuove riguardo gli animal studies trovi il suo posto dentro quell’immenso insieme senza confini che chiamiamo “contemporaneo”. Comincia il 2016, e in sua compagnia anche il nostro terzo anno di attività: iniziarlo con amore, e attraverso l’amore, ci sembra casuale ma efficace. Ringraziamo tutti coloro che sostengono il nostro lavoro di ricerca, gli abbonati e i curiosi, gli studenti che iniziano a utilizzare Animot per le loro ricerche, e i diversi autori che si propongono per pubblicazioni di articoli o curatele: una comunità di ricerca è ormai nata. Una comunità che è letteralmente gigantesca e senza volto perché l’oggetto del suo studio è in realtà un insieme di soggetti, nati e morti sotto una narrazione sbagliata, che più che “specismo” si chiama “antropocentrismo”. Stiamo costruendo un percorso: da Derrida all’architettura, passando per la letteratura e il cinema, approdiamo adesso all’amore per decostruire l’ombra della specie che siamo stati e cominciare a costruire, finalmente, la proiezione di quella che dobbiamo divenire. Un divenire umano, più che animale: un divenire amore, verrebbe da dire, perché amor, ch’a nullo amato amar bestiale. Buona lettura.

La Direzione

Cattaneo, Marta

Marta CattaneoMarta Cattaneo nasce a Torino dove attualmente vive e lavora.

È laureata in Comunicazione e Gestione nei mercati dell’Arte e della Cultura all’università di Milano.

Ha studiato fotografia presso l’istituto Europeo di Design (IED) di Torino e presso l’Australian Centre for Photography (acp) di Sidney.

Si avvicina, in un primo momento, alla fotografia di architettura e in seguito alla fotografia di ritratto.

Il suo sito web è www.martacattaneo.it

Contributi per Animot

  • Illustrazioni del numero 5.

Pulvirenti, Giuliana

Giuliana PulvirentiGiuliana Pulvirenti è nata a Catania e vive ad Acireale fino al 2007, anno in cui si trasferisce a Roma dove consegue la laurea triennale in Filosofia presso La Sapienza. Dal 2012 al 2015 frequenta la Scuola Romana dei Fumetti e consegue la laurea magistrale in Scienze Cognitive presso l’Università degli studi di Messina, dove svolge adesso attività di Dottorato. Oltre agli impegni universitari si dedica all’illustrazione con una predilezione per i soggetti naturalistici. Grande amante della natura in tutte le sue forme, oltre all’espressione artistica e alle scienze cognitive, fra i suoi interessi figurano la zoologia e le materie biologiche, la filosofia (in particolar modo della mente, della religione e morale). Estremamente curiosa e fedele al motto socratico, è consapevole che nella vita non si finisce mai di imparare…

Contributi per Animot

  • Illustrazione per: Gianni Rigamonti, L’alba del progresso, Animot V, 2016, pp. 116-119

Rigamonti, Gianni

Gianni RigamontiÈ nato a Milano nel 1940 e ci è vissuto fino al 1970.Intanto si laureava in filosofia (1965) all’Università Statale, con una tesi di logica. A Palermo è arrivato nel 1971, come professore di liceo. Era anche un militante, molto acceso, dell’estrema sinistra; oggi è severissimo col se stesso di quei tempi. Nel 1974 è passato all’università e ci è rimasto, insegnando logica e filosofia della scienza, fino al 2009. È arrivato alla narrativa (e un po’ anche alla poesia, ma è soprattutto un narratore) tardi, dopo i 50 anni. Ha pubblicato due romanzi, un volume di racconti, un poemetto, e ha diverse altre cose nel cassetto. Commercialmente non ha avuto successo, almeno per ora. Quanto alla vita privata, è stata la più da intellettuale borghese che si possa immaginare: si è sposato, ha fatto un solo figlio (ben riuscito) che oggi è un uomo adulto, si è separato. Continua a studiare e a scrivere cose sia filosofiche sia letterarie.

Contributi per Animot

  • L’alba del progresso, Animot V, 2016, pp. 116-119